Onde altissime e fragorosamente avvolgenti perturbano l'orizzonte, come una stilla che diventa oceano e ritorna infinitesima, mille e mille volte a prendermi e abbandonarmi poi nell'abisso di un giorno qualunque e dolcemente assopito tra gli spazi dove è ancora libero di assopirsi. Pochi, ormai. E' un tuffo pieno negli eighties di elettronica pop e miele, di colori pastello dilatati fino alla massima estensione, righe e palline e bolle di sapone leggerissime e soft, un bacio sulla guancia ma di quelli intensi. Tappeti tecnologici e basi programmate, la pioggia sottile di fine estate o piuttosto il tramonto dopo ore di gioia adolescenziale, se ancora riesci a ricordarne il sapore tra tutti i gusti amari e acidi che trovi ora sulla lingua. Effetti calibrati su voce incorporea definiscono percorsi di onirica serenità, tutto il tempo sul letto, a fare cosa dipende da te. Gli afflati sintetici predispongono al viaggio ipnotico che questo lavoro impone, piacevole e caldo e liscio al tatto, un tuffo negli eighties tra onde altissime e sinuosamente avvolgenti.
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