E' la stessa roba dei jukebox che sparano musica dai pub di Santa Monica, dalle bettole del Queens, che strizzano litri di cocktail dentro un whiskey bar americano. Se ascolti il nuovo promo degli (AllMyFriendzAre) DEAD, capisci che a loro Reggio Calabria sta stretta quanto un culo dentro un perizoma, che solo Dio sa quanto gli piacerebbe fare musica per sfondare qualche groupies. Quelli di "Five Songs" sono cinque brani spaccaossa, distillati di puzze, ronzii, strati etilici e storie scottanti, raccolte dalla lingua di un passante sotto le insegne spente di un selfservice. "Surf'n'roll per la rinascita" lo chiamano loro, io direi un mix ibrido tra i Cramps ubriachi e i Fuzztones rinchiusi dentro uno strip club, dove c'è tempo per togliersi il gusto dei fasti passati ("December Of '62"), sperdere le danze orgiastiche ("Beware Of The Totem") e stendere veli lisergici dedicati a Doris Day ("What Madonna You Want?"). Pezzi tosti, crudi e sanguinolenti, di scuola punk garage, che speriamo siano solo un preludio a più sostanza. Keep on, baby.
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La recensione Five Songs (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-12 00:00:00
COMMENTI (1)
e non dimentichiamo che anche il demonio ha dato l'ok.