RAGEBOURNE "Ragebourne Vol I" 2010 - Psichedelia, Progressive, Hard Rock

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I pezzi non riescono a creare un discorso musicale coerente, restituendo un collage di tante idee trite e ritrite

Speriamo che i Ragebourne non si prendano troppo sul serio in questo confuso calderone che è “Vol. 1”. Un disco completamente perso, tra l'intro gothic assolutamente fuori luogo, “The stranger” che passa senza soluzione di continuità dal funky all'heavy metal, una spruzzata di glam qua e là, una voce senza personalità e neanche troppo precisa che cambia tono a seconda del genere che si decide di fare, nostalgie metalliche, assoli da guitar hero e improbabili picchi blues-rock (“Three doors”). Il tutto penalizzato anche da una qualità di registrazione piuttosto bassa.

Nove tracce, completamente diverse l'una dall'altra, nessuna continuità logica né stilistica. Si tratta probabilmente di un esperimento, in cui le aspirazioni progressive restano irrisolte, perchè i pezzi non riescono a creare un discorso musicale coerente anche nei cambi armonici, restituendo un collage di tante idee trite e ritrite, giustapposte quasi casualmente. Rimandati a settembre.

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La recensione "Ragebourne Vol I" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-13 00:00:00

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