Salpare verso l'isola della memoria, la memoria essenziale fatta di riscoperte tristi e pensosi arrovellamenti, bauli polverosi pieni di ricordi timidi e vecchie istantanee di quello che potevamo essere o che non saremo più, bugie velate in sbiadite polaroid, ritagli di una vita trascorsa con poche eccezioni e saldi principi o soltanto giorni, più giorni, più giorni. Quello che resta, rovistando e svuotando e ricomponendo i pezzi, è un fondo buio da dove ripartire, dove levare l'ancora e tornare a navigare dopo aver riconquistato il passato. Se guardi bene troverai sfumature ramate e decorazioni a piccoli tratteggi, troverai tutti gli anni novanta condensati in "Memento list", la poesia di uno scoglio su uno sfondo di tramonto bianco come in un quadro di Monet, la carezza che scioglie ogni sospiro in tenera voglia, dolci passi lungo viali di foglie con te e con me soli ad aspettare il futuro più prossimo. Leonard Cohen tra Manhattan e Berlino, Lou Reed e l'intensità di un semplice sguardo acuto, una parete bianca che rifugge i trompe l'oeil per esprimere da sé la forza che le è propria, perché la bellezza è fatta di piccoli suoni accovacciati e precisa congiunzione di momenti, e i momenti di questo viaggio sono leggeri solchi profondissimi che scavano piano tra ricordi timidi e istantanee perdute, che guardano la luna mentre compiamo dolci passi tra un pianoforte saggio e i sussurri della notte, che segnano l'approdo delle nostre braccia stanche. Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi dei Giardini di Mirò assieme ad Alessandra Gismondi (già Pitch e Schonwald) ricamano questo lavoro, registrato nella chiesa sconsacrata di San Rocco a Carpi e primo di tre ep che usciranno nel 2010, con sofisticata e amorevole cura, riuscendo a creare musica da camera con vista, un ambiente caldo e piccolo dove chiudere gli occhi, liberarsi di ogni ingombro e finalmente salpare, per ritrovare ognuno la propria memento island.
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