Come per una persona, ogni disco devi prima incontrarlo e conoscerlo bene per apprezzarlo fino in fondo. L'incontro spesso avviene per caso, ma non è quasi mai casuale il legame di sintonia che si crea con la musica. E se c'è quello poi si ha qualche possibilità in più di capire davvero cosa si sta ascoltando. Molti di voi si lasceranno ammaliare dal tappeto sonoro di "Romy's Garden", musica ciclica che ha il rischio di annoiare, a seconda dei gusti. E' un disco sognato, sognante, quello dei Brilliants at Breakfast, specie quando su "Perfect as a circle" ti viene voglia di chiudere gli occhi e non riaprirli più per rimanere il più possibile nelle atmosfere surreali che evoca. E allora perdiamoci in questo cielo color mirtillo, in questa musica impressionista. In "The flow", lo xilofono, strumento di per sé cosi celeste, è in grado di suscitare situazioni gotiche, oscure, proprio grazie alla ripetizione che i Brilliants at Breakfast trasformano in elemento semantico forte e incisivo. Poche note ripetute e tutto diventa più inquietante. Per fortuna ci mettono del buon senso, e in "Portnoy's complaint" una modulazione improvvisa, dopo una breve pausa, ci risveglia da un sogno che ormai era diventato sonno. Le influenze sono chiare: per il belpaese i Marlene Kuntz, per l'estero - ed è la band la prima ad ammetterlo - Sigur Ros e Radiohead. Per gli amanti del genere.
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