Un esordio discografico a cinquant'anni sicuramente un po' paura fa, perciò il titolo pare azzeccato. Andrea Salvini dopo una carriera come pianista ha deciso di pubblicare un album, in cui è anche autore, dove è evidente la voglia di inciderlo per il solo divertimento personale.
In totale l'album non ha particolarità che incuriosiscano l'orecchio anche dell'ascoltatore più ignorante. Le sonorità sono jazz, blues, a tratti funk. A metà strada fra Cammariere e Biondi, ma la sua voce lo distacca da entrambi. Sicuramente punti forti sono le melodie di pianoforte, la leggerezza ed il divertimento che trasmette in alcuni pezzi, mentre mancano totalmente elementi di sorpresa. Si nota la forzatura dei testi sulla musica che a volte sono troppo banali e fanno scendere l'album ad una sufficienza scarsa.
Il brano che da il nome a tutto l'album, "Senza Paura", ricorda le atmosfere fresche di un piano bar estivo; "Pesche e Tulipani " è invece il brano più melodico ed insieme ad "Oscar" sono i meglio riusciti.
Le lunghe introduzioni strumentali e le vocalizzazioni rauche ben mostrano come le origini di questo artista siano come pianista e non come cantautore, per questo l'album non convince, siamo però fiduciosi per il futuro, sperando non si debba aspettare ancora mezzo secolo.
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La recensione Senza Paura di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-28 00:00:00
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