The Perris
Hic sunt Leones 2009 - Lo-Fi

Hic sunt Leones

Ed apparve. In mezzo a tante proposte, stipati come perle in un carico enorme di alici, ecco l'esordio dei fratelli Perri, in arte The Perris. Vengono a mostrarci il rock così come c'eravamo (forse) dimenticati: sporco, oscuro, disperato. Intenso. Ci portano le claustrofobiche visioni del nostro quotidiano, le rappresentazioni delle nostre piccole nevrosi, le malformazioni della nostra società. I nostri psicodrammi.

"Hic Sunt Leones" è - senza girarci troppo attorno - un piccolo miracolo. In primo luogo, grazie al sound, incredibilmente consumato come un paio di Converse vissute, frutto di una fusione tra rock ed elettronica quasi scioccante nella sua maturità. In secondo luogo, per la sorprendente facilità con cui creano atmosfere destinate a lasciare un graffio dopo ogni ascolto. Lasciarsi schiaffeggiare dall'intro di "SDC" è un piacere, così come è interessante farsi trascinare tra le mille soluzioni armoniche di "Coffee Crum". Circa venti minuti di puro irradiamento lo fi, stoner ed indie rock, ricchi di riferimenti che vanno dai Kashmir fino agli ultimi Radiohead. Semplicemente, la migliore scuola possibile degli anni zero.

Sotto alcuni aspetti, questo album sorprende come l'esordio dei The XX. Ma qui siamo a Reggio Emilia, non a Londra. Tuttavia, non esistono distanze nella magia universale della giovinezza. Quella stessa magia che dona un debutto talmente bello, da non sembrare vero. Godibile come un piccolo diamante, raro nella sua lucentezza. Il primo pegno di un amore che per molti potrà essere duraturo.

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