Sperimentare senza uscire dai binari del classico rock, ondeggiando tra filastrocche, melodie strampalate, atmosfere country intergalattiche, psichedelia, echi folk, spigoli no-wave, tetri antri per bambini coraggiosi: come fanno gli Elton junk a mettere dentro un album tutto questo rimanendo così puliti?
Un canto sempre spezzato, che saltella da una nota all'altra in maniera irregolare, come passi che schivano delle pozzanghere. In una pozzanghera c'è Nick Cave, nella prossima Casimiro, il trenino canterino di Dumbo, nell'altra Mark Lanegan, in un'altra ancora i Pavement: gli Elton junk le sfiorano, si sporcano i bordi dei jeans, ma non ci cadono mai dentro. Ben tre pezzi in italiano, molto affascinanti e con buoni testi, da cui fanno capolino ora Francesco Bianconi, ora Faust'o.
Un buon lavoro che si insinua lentamente tra gli ascolti che contano, a causa di scelte melodiche non convenzionali, quasi stralunate, che inizialmente straniscono e rendono "Loophole" impenetrabile. Manca ancora quel pizzico di follia in più, il modo di rendere le cose più personali, il coraggio di saltare le pozzanghere, anziché limitarsi a schivarle lentamente, uscire dagli schemi definitivamente anche a rischio di sporcarsi di fango.
---
La recensione Loophole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-26 00:00:00
COMMENTI