A differenza di tante produzioni degli ultimi anni che hanno ricalcato in modo più o meno riuscito il sound e il mood più pop degli 80s, questo primo ep dei ferraresi Siver rocket non strizza gli occhi a nessuno, non sceglie di ripercorrere in modo canonico e banale gli anni 80 e va ad affondare le proprie scelte musicali in strade meno battute, forse le più interessanti di quel decennio. C'è davvero di tutto in questo lavoro omonimo: innanzitutto una chitarra incredibile, maestra nel rievocare un buon numero di ricordi a partire, non a caso visto il nome del gruppo, da alcuni suoni spigolosi dei migliori Sonic Youth per poi abbracciare le dilatazioni raffinatissime di certi episodi dei Cure (come non pensare a un pezzo come "Doubt" o ancora a certi infiniti momenti di "Pornography?"). Stropicciandosi gli occhi dall'incredulità non possiamo ignorare quanto dei Violent femmes ci sia in questi pezzi, ad esempio nella "Crank it up" in apertura. Non si possono dimenticare infine i The Jesus and Mary Chain e i My bloody Valentine, se dei primi, decisamente i più pop, i Silver rocket hanno l'approccio e il modo di confezionare i loro brani, produzione di gran gusto compresa, dai secondi, a tratti più raffinati e complessi, ereditano le intuizioni, un certo modo sporco dei testi. Tutto questo non è sufficiente? Vi piacerebbe ascoltare tutti questi nomi che nel 2010 suonano insieme? Ascolatate gli undici minuti e più di "Walked away", coraggiosa traccia di chiusura di quest'ep: uno spettacolo.
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