Quanto conta lo spazio, quanto il dolore, l'impercettibile sconfitta o l'inutile accanimento, gli anni incompiuti della solitudine che attende il debutto in società, il rifiuto che ti stende, la carezza che distende, ma solo per un po'. L'importante è fare piccoli passi e compiacersi talvolta dell'errore. Piccoli passi tra la musica che è il panorama oltre i vetri, è il pavimento livido e il tetto, è gli altri che ci sono mentre tu non ci sei. E' ovunque, negli interstizi del dispiacere che hai provato quando il suo sguardo oggi non era lo stesso, quando il cielo si è chiuso, il giorno è caduto, l'occhio si è spento. La musica si insinua tra le pieghe dei tuoi abiti nuovi, tra gli alberi e i freschi germogli, il prima e il dopo. E il viaggio si compie, la sensibilità è massima, la musica ovunque. Non ci sono barriere per linee continue di elettronica leggere come eri tu, come i fili che ci tenevano stretti, per la visione strumentale dei nostri piccoli eventi quotidiani, per la versione sperimentale delle nostre prospettive. Basso profilo, abbracci sonori e campionamenti, chitarre soffiate e mutamenti di colore, il nuovo progetto di Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax, Magpie) attraversa le strutture che compongono me e te, e l'amore accade, il suicidio decide, e il viaggio si compie. E l'amore è morbido e triste in loop, sa di tasti sfiorati con arrendevolezza, e si va a increspare nei bordi lucidi e taglienti che conosci bene, mentre la pittura è pozzi profondi di note basse. Cinque tracce in sfumature di grigio nella cornice d'ombra di un percorso circolare, tra shoegaze espanso e venature post-rock millesimate, 32 copie, cinque episodi che sono uno o cento o mai, per definire i nostri confini ancora e ancora, in piccoli passi, tra le ore e i minuti insistenti, uguali eppure unici, nella ciclica ricorrenza di me e te. Questo è il nostro tempo, e non mi importa più quanto conta lo spazio.
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La recensione Piccoli Eventi Quotidiani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-04 00:00:00
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