Un disco che inizia con un'urlata affermazione quale "Sei un coglione" fa subito venire voglia di essere ascoltato. "Appare in sogno" è il primo album del trio lombardo, della provincia di Lodi per l'esattezza. Oh Verlaine: seguaci in maniera piuttosto ovvia del poeta padre del decadentismo; l'omaggio è apprezzato ma è d'obbligo la premessa per cui di davvero poetico o maledetto o decadente in questo lavoro c'è poco.
Si legge sul sito della band che per chi ama le definizioni il loro genere può essere descritto come un post rock cantautoriale e l'inquadramento risulta in effetti piuttosto preciso; l'album composto da undici brani presenta indiscutibilmente dinamiche post, a tratti anche interessanti, e melodie in qualche punto azzeccate e ficcanti che però soprattutto nei brani appartenenti all'ultima parte del disco scivolano nel cliché nostrano del cantautorato rock (evitare i nomi ogni tanto può essere utile, tanto sono sempre quelli). I testi, a cui evidentemente gli Oh Verlaine danno un certo peso, risultano forse fin troppo lavorati, come se l'autodefinirsi cantautori obbligasse ad esprimersi alternando registro alto a registro basso in maniera teoricamente spiazzante ma in realtà abbastanza prevedibile, con risultati più che ridondanti. In "Appare in sogno" sono presenti alcune scivolate che ci segnalano di essere in presenza di una band discograficamente all'inizio, tuttavia questa critica non vuole essere una stroncatura: compaiono spunti che lasciano ben sperare, come la doppietta d'apertura "Pallida luna" e "Impalpabile", brani intensi e di impatto così come "Il cielo sopra di noi".
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La recensione Appare in sogno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-17 00:00:00
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