Air, Portishead e retaggi trip-hop fanno da matrice per le composizioni del duo friulano che, attraverso piccole morbide suite dalle sonorità algide e apparentemente fredde ma in verità avvolgenti e ispiratrici di sogni.
Incessante e misteriosa placenta per le orecchie. Embracing December è un disco fatto di materia sospesa, spazi lisergici adimensionali e calore blu non per tutti. The Superegos non fanno musica pop questo è poco ma sicuro, nella loro musica si percepisce la voglia di sperimentare per se stessi senza alcuna sorta di ammiccamento adolescenziale.
Air, Portishead e retaggi trip-hop fanno da matrice per le composizioni del duo friulano che, attraverso piccole morbide suite dalle sonorità algide e apparentemente fredde ma in verità avvolgenti e ispiratrici di sogni. Con un sintetizzatore vintage si possono creare ambienti saturi e pastosi suonando anche poche note alla volta, rendendo quasi tangibile un immaginario creato secondo dopo secondo senza la malizia di una distorsione rock, ma semplicemente punteggiando con incursioni acute il tappeto dei maestri bassi.
Il lavoro si introduce con i violini e non si sbaglia mai: la title-track apre la strada ai paesaggi quasi lunari di "The End of Afternoon" che con le seguenti due tracce sembra un tutt'uno: i tasti da pianoforte modulati e quasi antichi annunciano quelle piccole-grandi navicelle perse tra i campanelli tremolanti in un ballo lento ed inesorabile che chissà dove porta. "Where I Belong?" spezza i ritmi ed inserisce una sequenza di beat metodica che poggia sempre sulle sensazioni di profondità e labirintite presenti in tutto il disco; "Leaving Home" è quasi un valzer, se non fosse per lo spezzato di tastiera e gli effetti lievemente angoscianti che appaiono da metà brano in poi.
Tutto si conclude con "Ghosttrack", registrazione volutamente amatoriale di una prova di musica d'insieme nella quale si sentono basso, batteria e tromba, elementi totalmente estranei alla causa del disco ma che comunque fanno ben sperare per le possibili future esibizioni dal vivo.
The Superegos non fanno musica per tutti ma per chi ha voglia di Ascoltare e non semplicemente sentire. Segnale confortante.
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La recensione Embracing December di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-08-03 00:00:00
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