Viene da Genova il contributo che Max Manfredi porta alla canzone d'autore italiana, riversando la sua maniera compositiva in questo album dal titolo antico: L'intagliatore di Santi, un lavoro prodotto dalla Storie di Note, etichetta che in quel di Orte sta svolgendo un interessante lavoro di rivalutazione dell'arte del cantautore, dando spazio a progetti artistici piccoli ma interessanti.
Un artista con il coraggio di riproporre la tradizione cantautorale, fondendo il calore dei paesi del mediterraneo con una profonda capacità narrativa, che ci trasporta in un mondo di storie antiche e fiabe senza tempo, spesso raccontate in prima persona.
Una musica colta ma popolare, fatta di sogni e ricordi, con frammenti di emozioni che affiorano tra le immagini delle storie, sempre accompagnate da una soffice malinconia.
L'interpretazione di Max Manfredi guida lo scorrere del CD, con brani costruiti con arrangiamenti ricchi e raffinati, con numerosi ospiti che animano la scena tramite numerosi variazioni strumentali. Dodici brani sospesi su atmosfere docili e carezzevoli, con qualche raro e prezioso momento in cui la melodia stride.
La predisposizione cantautorale di Manfredi riporta in superficie vibrazioni provate con De André, anche se l'alone fiabesco fa spesso volare la mente a Branduardi.
L'intagliatore di Santi non aspira a rivoluzionare, piuttosto cerca di ritagliarsi uno spazio all'interno di una musica radicata nella cultura, ma della quale oggi sembra essersene persa la memoria.
Non certo un capolavoro, ma un disco "bello", onesto e sincero che merita di essere ascoltato e rispettato.
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La recensione L'intagliatore di Santi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-06-24 00:00:00
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