Sopravvivere ad un capolavoro come "Technicolor Dreams" per diventare punto di riferimento negli anni a venire. Una sfida da vincere nell'unico modo possibile: scrivere grandi canzoni, ancora. E nonostante il tempo della sorpresa sia passato, gli ...A Toys Orchestra ci regalano conferme e nuova gioia con "Midnight Talks", il disco che probabilmente diventa una delle metriche con cui confrontarsi oggi per aspirare all'oltre confine senza complessi di inferiorità. Quattordici canzoni che distillano goccia a goccia i fine sessanta e gli anni settanta tutti, celebrando il rock romantico in quel luogo immaginario in cui si incontrano glam, psych, hard e prog. Una vera indagine enciclopedica al servizio di una qualità di scrittura che ormai eleva Enzo Moretto a firma internazionale, supportato in questa avventura dalle sgargianti orchestrazioni analogiche di un Enrico Gabrielli monumentale e da alcuni dei nostri migliori artigiani dello strumento, tra cui gli archi di Rodrigo D'Erasmo e le chitarre di Alessandro 'Asso' Stefana. Un album in cui viene meno una certa attitudine al gioco, prendendo le distanze dalla purezza pop e dalla narrazione favolistica, per dedicarsi all'esplorazione di dialoghi sentimentali. E' l'amore, infatti, il vero protagonista del disco. Un tema nuovo che unisce tutto il lavoro, rendendolo quasi un concept che aspira a diventare un piccolo classico nel suo genere per il nostro panorama musicale. E pur venendo a mancare l'estro giocoso del passato e senza un vero pezzo killer, la solidità della tracklist è impressionante. Ci si risveglia al mattino nei sussurri tra amanti di "Sunny Days" per ritrovarsi nella colonna sonora di un pacchetto di caramelle con la pimpante "Red Alerts" (avete presente Fresh Goes Better?). Si prosegue con l'incedere marziale di "Mystical Mistake", sorta di "We Will Rock You" riscritta dai Pink Floyd con l'apertura melodica mancante. E poi via ad inseguire un costante equilibrio tra opera rock, love song e canzone d'autore. Così, tra riferimenti ad Alan Parson, Supertramp, Wings e Queen nascono canzoni fatte di sangue e passione, alba e tramonto, malinconia e speranza, senza abbandonare quella sottile ironia che alleggerisce un'impostazione fin troppo magniloquente. E' così che un brano come "Pills on my bill" tocca la perfezione emotiva sotto la luce di McCartney, mentre le radici italiane trovano conforto in "Celentano", estemporaneo non-tributo moderno al molleggiato di "Yuppi Du" e "Soli". E se il pathos di "Franky Pyroman" forse piacerebbe agli Arcade Fire, l'intenso romanticismo pop di "Summer" commuove con il suo chiaroscuro melodico.
Se ci limitassimo all'Italia, non potremmo che gridare al capolavoro, ma non sarebbe giusto chiudere gli ...A Toys Orchestra nella dimensione nazionale. Meritano ormai il confronto diretto con i loro epigoni internazionali ed una valutazione su una scala di valori assoluta. Essere più severi è un dovere, perchè abbiamo in casa un'ipotesi di miracolo. "Midnight Talks" è un'anomalia entusiasmante per l'Italia, solo un buon disco per il resto del mondo. Ci regala però la speranza di uscire a testa alta dai confini, con credibilità ed autonomia, per cominciare a giocare ad armi pari la partita su quei campi dove spesso ci considerano mascotte. Prendiamo allora questo disco come nuova partenza per assumersi la responsabilità di diventare presto i nostri dEUS, i nostri Notwist. Intanto, se avete rispetto e fiducia nella musica fatta in Italia, avere "Midnight Talks" tra i vostri ascolti è un dovere.
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