Ottimo lavoro quello dei The Project. Il gruppo triestino, operativo da un paio d'anni, ha sfornato un disco ricco sia per mole (dodici tracce) sia per lo stile e le influenze varie che si dipanano tra una canzone e l'altra. Molto apprezzabili gli arrangiamenti, la pulizia dei suoni, l'interplay tra i vari membri del gruppo: si tratta sicuramente di un lavoro realizzato in modo serio e professionale, in primo luogo in fase di scrittura dei pezzi, e poi in studio.
La formazione è quella tipica di un qualsiasi gruppo rock "classico" (batteria, basso, chitarra, voce), e classico è anche il loro stile: "This Side Up" non propone alcuna visione innovativa dal punto di vista musicale, alcun esperimento sonoro degno di nota. Ma va bene così, perché questa musica è veramente piacevole così com'è, sempre orecchiabile, sempre veloce ed esplosiva, sempre onesta.
Gli spunti e le influenze vengono da gruppi come Pearl Jam, R.E.M., Aerosmith, Guns'n'Roses, Spin Doctors, Red Hot Chili Peppers, ma i triestini non rinunciano nemmeno a strizzatine d'occhio al metallo ("Down On Your Knees") e all'hard rock ("This Side Up"), e si avventurano a volte in episodi vicini al punk rock dei Green Day e al pop punk dei Blink 182 (vedi "Life's A While" o "Waste My Time"). Diciamo che è un disco più "riassuntivo" che propositivo, nel senso che raccoglie stili ed approcci diversi dall'universo molto variegato del rock e li ripronone senza grande originalità, ma con molta maestria.
E questa maestria sembra proprio essere il marchio di fabbrica dei The Project: questi ragazzi sanno veramente suonare, a livelli serissimi, e ognuno fa la sua parte alla grande. Insomma, per essere un disco d'esordio, si tratta veramente di un ottimo prodotto, che potrebbe aiutare il gruppo a farsi conoscere sia in Italia sia all'estero. Speriamo in bene e auguriamo loro tutta la fortuna che si meritano.
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La recensione This Side Up di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-20 00:00:00
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