Se non erro, Private Kill è una pratica sadica in cui attraverso un vetro si assiste al massacro a mani nude di due persone che si pestano come dei baccanti sodomiti. Un nome che comunica energia, adrenalina, rabbia.
E queste sensazioni si traducono bene in "Tales from the twilight", nuovo album del gruppo barese, strutturato in dieci pezzi, ognuno con la sua piccola storia. Melodie a tratti rudi, elettriche, distorte, crude e taglienti che si alternano con ritmiche e sonorità più dolci e meditative. Come l'animo umano che mai sta come deve, e si altalena di continuo tra stati di beatitudine e dannazione. Se non lo sapessi, difficilmente direi che siamo davanti a un prodotto italiano. I riferimenti esteri sono evidenti: uniscono Alter Bridge a Linkin Park, Rage Against the Machine a Disturbed, e lo fanno bene.
Ottima inoltre la voce, molto estesa e incisiva, riesce pienamente a comunicare quello "stato di violenza", non per forza negativo, ma semplicemente vivo, sia nei suoi picchi che nei suoi dolci momenti di quiete. Alternanza che come un loop attraversa tutti questi dieci pezzi. Metal, Screamo, Nu-metal coeso e riadattato da questi ragazzi che hanno deciso di esibisrsi con delle maschere. "Eyes wild Shut" con le distorsioni? Semplicemente una scelta di essere, di comunicare che la personalità è ambigua, mutevole, ingannevole. Così come spesso lo è la musica.
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La recensione Tales From The Twilight di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-01 00:00:00
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