"Il freddo è uno stato mentale" è un modo di dire, un mantra, che ci accompagnerà dal prossimo ottobre in poi. La mattina porteremo il cane al parchetto e ce lo ripeteremo tra noi e noi, la sera nel tragitto dal locale alla macchina ce lo dirà un amico per farci smettere la lagna sul fatto che l'anno scorso non era mica così e d'altra parte l'estate tanto calda avrebbe dovuto farcelo capire e così via. Per cui tanto di cappello a Tommaso Lòstia & the One Eyed Band per la scelta del titolo di questa canzone, la prima del disco, che da anche il titolo all'intero lavoro composto da sei brani che, al primo ascolto, scorrono via piacevoli.
Lòstia è un chitarrista conosciuto nella scena alternative romana, ha suonato con gli immancabili Fumisterie e altri del giro prima di mettere su questo progetto in forma di trio classico chitarra, basso e batteria. Dicevamo che il primo ascolto passa veloce e non sgradevole, il secondo però rivela come prima cosa dei testi ancora poco efficaci che stanno in piedi al servizio della parte musicale; chi legge potrebbe pensare che in fondo in una certa scena italiana questo capita spesso anche in casi noti quali Marlene Kuntz e Verdena ma questi, è indubbio, hanno saputo imporre una cifra identitaria forte sin dai primi lavori. Evidenziando questo aspetto si esaurisce in realtà tutto ciò che c'è da dire perché anche dal punto di vista più strettamente musicale mancano spunti distintivi che possano fornire argomentazioni differenti; il trio suona senza dubbio, la sezione ritmica funziona e la chitarra quasi grunge in alcuni punti fa piacere ma tutto si ferma qui.
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La recensione Il freddo è uno stato mentale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-09 00:00:00
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