A scanso di equivoci, diciamo subito che Giovanni Truppi è intelligente e si applica anche. Ha studiato, sa come si scrive una canzone e sicuramente a casa ha una ricca collezione di esempi musicali, che ci immaginiamo in prevalenza italiani e magari ordinati cronologicamente, dallo swing anni 30 ai nuovi cantautori. Fin qui tutto bene, se non fosse che, nel cruciale momento dell'esordio, il nostro non è riuscito a evitare l'effetto antologia, né l'effetto "bravo bravo sono tanto bravo". Un esempio per capirci, "C'è un me": un'unica frase ripetuta per due minuti, con variazioni di melodia e tempo, e falsetti vari. Insomma, un esercizio di canto di cui si sarebbe potuto fare a meno (anche perché Truppi non è Mina). Anche "Manuela" sembra a tratti una prova di scale, per quanto molto più gradevole e scanzonata. La vena leggera attraversa tutto il disco ed è l'elemento che lo rende simpatico. Però simpatico non è sufficiente, come risultato di tutto lo studio della collezione di cui sopra, da cui sembra venir fuori più un bignamino che una tesi. Senza il genio di Vinicio Capossela (vedi "Vito è un pazzo"), o la poesia di Samuele Bersani ("Mario)", o la fantasia di Rino Gaetano ("Dormiamo nudi"), o perfino senza il diabolico istinto pop di Tiziano Ferro ("La nostra ultima notte d'amore"), la leggerezza ci mette un attimo a diventare un vorrei-ma-non-posso manierista, ed è un peccato, perché le potenzialità per andare più a fondo ci sono.
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La recensione C'è un me dentro di me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-09-23 00:00:00
COMMENTI (3)
questa recensione mi sembra riduttiva,
mi sarebbe piaciuto leggere due righe a proposito del gusto musicale di Truppi (che preferisco di gran lunga rispetto a quello di Ferro)e che, se anche studiato a tavolino, funziona più della maggior parte dei cantautori italiani di oggi. Avrei preferito leggere della scelta affatto manieristica di utilizzare gli strumenti musicali e i timbri in modo poco ortodosso invece di cercare sempre e comunque il paragone con gli indiscussi Dei dell'Olimpo. Penso sia proprio un peccato non aver colto lo spirito di alcuni pezzi.
d'annata..!
(avrei qualcosa da ridire sulla genialità di vincio capossela)
Un buon bicchiere di vino ;)