"Broken Cigarettes" è un'ariosa suite post, dal sapore antico (The Seeds), dalla fossile semantica psichedelica, ma è anche l'adatto manifesto per un disco che se ne frega - stavolta meritoriamente - di ciò che avviene in giro, scevro d'appeal ma non di ricerca. Corrosiva, l'antemica "Vampiri", in cui si fondono garage e psichedelia prog, un po' The Trashmen un po' Ventures, ma dopo un istante siamo nel furente regno dei primi Motorpsycho, momento culmine del disco tra magma stoner e riflessività math.
I fondali dal carattere space e post ("7 aprile '54") defluiscono con straordinario garbo nella krauta tradizione ("Overlook's Garden"), non disdegnando neanche pseudo-attualità come Mogwai e Explosions In The Sky. Moog a palate per la conclusiva "King Suffy Generator", dove dei tardi Tangerine Dream flirtano con i primi Tortoise, in un rincorrersi di pattern elettronici - ma potremmo evocare anche lo spirito dei mai troppo celebrati Ektroverde, anarcopsichedelici richiami e atonali reiteratività.
Disco fuori dagli schemi, seppur stranamente imperniato nell'ancestrale epifania prog rock, dove gli estremi della storia coesistono armonicamente mai collidendo. Come diamante dalla materia grezza. O di come le lezioni, se ben digerite, frequentino spesso lo straordinario.
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La recensione 60 Minutes Circle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-12 00:00:00
COMMENTI (1)
Uno disco di prog psichedelia non fine a se stessa, con brani belli, suonati bene e con dei suoni così caldi, in Italia non lo si ascoltava da quasi quarant'anni.
Grandi king!