The SuperEgos Somewhere 2005 - Elettronica

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"Somewhere" porta dentro di sé i vantaggi e gli svantaggi del lavoro di un solo singolo alle prese con la totalità della musica. Poche persone hanno la capacità di concepire ed eseguire totalmente una canzone nella pluralità degli elementi che la compongono. Questo discorso si applica con facilità al disco in questione.

Tutte le composizioni di tastiera presenti hanno qualcosa da dire. A volte specchio di una certa malinconia, a volte sospensione del pensiero per eclissarsi dal mondo. D'altra parte, tutte le composizioni con drum machine (o programmi affini), risultano irritanti.

Prendiamo, ad esempio, un brano come "Me, Paul", capace di mischiare una buona trama melodica ad una batteria didascalica, inesperta, fuori luogo. Stesso identico discorso per "Fall" e il cupo e cosmico "Interlude". Le tracce più interessanti come "Keep Myself" (che deve tanto ai Sigur Ros) o "Motherland" sono infatti prive di batterie sintetiche.

"Somewhere" risulta essere un demo che, propriamente, "da qualche parte" ha qualche valida idea, ancora priva di sviluppo, ma capace di potersi fare spazio. Le varie tracce (nessuna supera i due minuti e mezzo) devono essere lette come piccole idee da cui, tramite un forte lavoro di pulizia e selezione, si possa estrarre delle altrettanto piccole trame da cui sviluppare un discorso di maggior peso.

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La recensione Somewhere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-13 00:00:00

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