Legati alla frangia del punk più melodico e dai ritmi serratissimi, i toscani Latte + si apprestano ad affrontare il passo fondamentale della pubblicazione di lavori non più autoprodotti, ma curati da una delle diverse etichette che hanno cercato di accaparrarsi questi quattro ragazzi di Empoli. In attesa di queste prossime uscite, ci godiamo questa sorta di raccolta di ciò che i Latte + hanno fatto finora. Non è un vero e proprio album, bensì un insieme di brani raccolti per lasciare ai posteri ciò che questo gruppo ha fatto e che in futuro farà soltanto nei live-acts. Tutte le composizioni incluse in questo lavoro sono infatti cantate in inglese, lingua che i Latte+ hanno nel frattempo abbandonato per adottare finalmente l’italiano. Già l’ultima traccia di questa raccolta si presenta nella nuova versione e riconosciamo lo sforzo fatto dalla band, che non è dei più facili, dopo anni di scritti in inglese. Certo la lingua anglosassone suona meglio, è più musicale, è più consona al punk in questione, ma i brani composti in tale lingua alla fine fanno apparire i Latte+ troppo simili ai colleghi statunitensi, seppur come “copia” degna. La song in italiano suona bene, tra punk e surf, allegra e trascinante. Anche i brani in inglese ci mostrano una band che potrà fare strada se solo trovasse l’etichetta giusta, che veramente lanci questi quattro ragazzi. Gli stacchi tra i vari ritmi sono precisi, sicuri e ci riportano inevitabilmente ai tempi dei Ramones e dei Buzzcocks e più recentemente dei Green Day, Blink 182 e un po’ di tutta l’attuale scena punk californiana. Riffs veloci e velocissimi, melodie semplici e dirette. Compaiono anche dolci ballate, romantiche, d’atmosfera, per quanto è possibile in chiave punk, e persino stacchi di bossanova e ricordi inglesi di Housemartins e soci. Tra i brani, si segnalano “Radio pop”, “Enjoy my self” e “So fat”.
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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-07-08 00:00:00
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