Siamo davanti ad un caso di genio o sregolatezza? La drum machine batte forte nel triangolo delle meduse di Stiv, eclettico cantautore/musicista/produttore, che si destreggia con sicurezza tra atmosfere che sfiorano la dance del singolo "Inventoparoleperte", di "Beep!", di "Sorry Dendo", mescolate al dub alla Madaski di "Male nostrum", il cantato tra melodia e rap, schitarrate distorte e a tratti surf ("Black porpora") e alcuni momenti di impalpabile elettronica french touch come nella chiosa "Lisa".
Per quanto riguarda la parte musicale siamo forse davanti al genio, ma per i testi la sregolatezza la fa da padrone: Stiv è un paroliere a tratti non-sense, a tratti dissacrante ("Nel nome del pane, del frigo e dello spirito sardo", canta sull'electrofunk alla Sonnenbrandt in "Barracuda"), al limite del divertissement, liriche che seguono una dialettica di botta e risposta, presentazione del problema e della soluzione, sempre solare, sempre intrisa di una positività esplosiva di gioia di vivere e ballare.
La sensualità è concentrata nel tono stesso della voce di Stiv, roca quel poco che basta, a momenti un po' sguaiata e mai estremamente precisa, quasi sempre doppiata da cori e controcanti. Nonostante scelte sonore molto variegate, non manca unità di stile che paga un tributo ad un certo cantautorato italiano sperimentale (vedi il primo Battiato, citato esplicitamente con un sample dal suo brano "Sarcofagia").
"Quel triangolo delle meduse" è dunque una scatola piena di sorprese, si manifesta come la visione di un dancefloor gremito di gente che balla e si diverte, anche se dalla metà in poi il disco si abbassa un po' di tono, perdendo forza nelle melodie e sminuendo troppo la fibra musicale, per esempio in "Strawberry kiss", una ballata non efficacissima che si dimentica facilmente.
Per essere uno che crea e suona la sua musica da solo, Stiv fa un buon lavoro in cui genio e sregolatezza convivono spingendosi a vicenda sulla pista da ballo.
---
La recensione Quel Triangolo delle Meduse di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-05-05 00:00:00
COMMENTI (2)
uh, addirittura da solo!
usti, m'eran sfuggiti!
oh, mio dio, ti mangio al vapore..
la love story nel film dell'orrore..
yesssss!