Ufomammut
Eve 2010 -

Eve

La conquista della Conoscenza è probabilmente un devastante percorso verso l'alienazione. L'illusione di innalzarsi a Dio e il baratro del vuoto cosmico. Un tragitto estatico di sofferenza e contemplazione: "Knowledge is a godlike snake", e gli Ufomammut tratteggiano su Eva un poema maestoso e visionario. Perché dopo quattro dischi, definitivamente consapevoli di aver costruito il suono di ciò che è definito sulle riviste di mezza Europa come psichedelia pesante, il trio piemontese pubblica ciò che (paradossalmente) non aveva mai fatto: un concept-album costituito da un'unica e imponente suite di 45 minuti. E' così che in "Eve" confluiscono vibrazioni e apocalissi distorte già sperimentate a fondo in precedenza. Gli oscillatori corrosi dagli acidi lisergici di "Snailking", il fuzz ciclopico dei riff di "Lucifer Songs" e le ossessioni oscure di "Idolum": tutto è qui stravolto e addensato su livelli progressivi, con una tendenza al sound-on-sound finalmente gratificata da dilatazioni e strutture capaci di evolversi, contorcersi e annullarsi nel corso dell'intero disco. Soundscapes perforanti tra cellule ricorsive e stratificazioni acustiche dalla genesi irriconoscibile, in un'inedita e riuscita coesione di tappeti elettronici e valvole in saturazione. Le bolle magmatiche dei Pink Floyd di Pompei riproposte a volumi fisici da collasso cardiaco. La stessa fascinazione subita dagli Om per le litanie riverberate di "Set the controls for the heart of the sun". Citazioni tra i Neurosis e le montagne chitarrose degli stessi Ufomammut. Kraut-rock imploso nelle droghe o nelle serigrafie di Malleus. Forte di suoni dal mastering rovinoso (e all'altezza di qualsiasi uscita Southern Lord) curati da Lorenzo Stecconi (Lento), "Eve" è un disco plasmato per essere riproposto dal vivo, in un enorme viaggio di sogni, folgorazione, disagio, rumore, immaginazione, volume, catarsi.

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