Quattro canzoni, tutto sommato piacevoli, sono l'assaggio che ci viene offerto dai Crystal Newton prima del full length che si chiamerà "Superlove". Titolo che non mente, dato che tanto le liriche quanto le sonorità di questi brani, sono, per così dire "innamorate", spensierate e spiccatamente folk. Se si esclude "Superlove" (davvero trascurabile), le restanti tre canzoni respirano un'aria leggera, certo lontana da quei Coral cui vogliono somigliare, ma comunque gradevole. "Fourth Son", la migliore del disco, convoglia bene la vena acustica e folk con una melodia ben curata, fra malinconico e sognante. Difetti ce ne sono a decine. Tanto per citarne uno: la durata dei brani è veramente eccessiva rispetto al genere che i quattro vogliono praticare. Un assaggio senza infamie e senza lodi, che certo non lascia grandi aspettative per il disco, ma diverte.
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