armoteque
Find position 2010 - Trip-Hop, Glitch, Dark

Find position

La proposta dei bolognesi Armoteque è semplice, un'elettronica piuttosto minimale che, calma e scura, prende forma canzone grazie alla voce di Stefania Centonze (già Animal Farm Project). Vengono a mente subito le atmosfere trip-hop dei Portishead, anche se qui l'aggiunta di qualche strumento, campionato o meno, rende a tratti l'approccio meno lisergico e più pop.

Produzione davvero azzeccata, si fatica a credere che "Find position" sia un debutto. Ed in effetti i nomi dietro al progetto fanno musica da anni, in contesti alle volte piacevolmente sorprendenti come le vecchie colonne sonore dei videogiochi della Simulmondo. A parte la produzione assolutamente all'altezza, anche i brani non sono da meno, ed acquistano una personalità definita dopo pochi ascolti. Episodi come "Drifting" o "Obviously" sembrano usciti dagli anni 90, da qualche piega scura dei Massive Attack, dalle tracce dei vinili di un Amon Tobin che, distratto e stanco, si accuccia su una poltrona e dimentica di romperne linee e ritmiche.

E poi ad ogni ascolto si fa largo questo o quel brano, c'è l'acido nero e freddo dell'apertura di "Dirty hands", la bella "Loneliness" o ancora la melancolica chiusura di "Position of the heart". Certo si avverte forte la dipendenza dai modelli stranieri, quasi che il lavoro compositivo sia stato svolto in un borough londinese, ed il materiale non affronta territori inesplorati, limitandosi a riproporre schemi e suoni in nuove forme. Ma il disco non stanca, i pezzi sono azzeccati, ed una domenica mattina invernale non può chiedere di meglio.

Un'ottima e promettente prima prova che denota capacità e stile. Dategli più ascolti, sarebbe un peccato dismetterlo con superficialità.

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