Tutto il verde brillante di cuscini morbidi e freschi, il cotone profumato di sole che ci accoglie per abbandonarci un poco, la finestra socchiusa e il tempo incerto di un'Estate perversa passata a moltiplicare tentativi per fare in modo che i nodi fatti non si sciolgano, almeno non presto. Un sintetizzatore di gommapiuma ritaglia infiniti spazi piacevolissimi, nuvole di acqua saponata e gusci d'uova dipinti a festa, su ogni lato di questa piccola stanza si sovrappongono pennellate di elettropop immediato e caldo che entra dritto in circolo con strofe malinconiche e sapori dimenticati, puntini di sospensione tra una goccia e l'altra in questa pioggia a tinte pastello che sa di attesa e sembra non finire mai. Davide Cappelletti alias Hellzapop crea soffici itinerari di musica, e parole a volte, e grazie a Luca Urbani nasce il suo primo album dove varie voci si alternano a interpretare i brani: bjorkiana "Verdegoccia" con Masatomo, penetrante "Amore su strade" con Garbo, bellissima "Trasparente" con Lele Battista. Tutto è racchiuso e tiepido come nel pugno di una piccola mano, intenso di battiti e delicato incanto, esempio di quanti significati possa avere l'elettronica, qui ricca coperta a quadri su un prato, marmellata e leggerezza, brio e dolcezza e quell'inevitabile cenno di commozione, quello che alla fine cerchi di nascondere tra una goccia e l'altra in questa pioggia che sa essere abbraccio e attesa infinita. Il risultato ottenuto è davvero degno di nota, un vero piacere ascoltarlo mentre soffia il vento fuori, i rami si agitano, e cerchiamo di mantenerci saldi per fare in modo che i nodi fatti non si sciolgano: e proprio allora ci vuole un po' del delizioso verde brillante di Hellzapop.
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