L’autoproduzione, utilissima per tutti quei gruppi che hanno pochi soldi, che sono agli inizi, o che semplicemente non hanno avuto la fortuna di incrociare la propria strada con quella di un produttore già avviato, a volte non rende giustizia al gruppo che l’ha scelta nella propria attività. E’ il caso dei Ferula, band del mantovano che possiede delle buone capacità che però non vengono risaltate a causa della scarsa qualità del prodotto. Ne risente soprattutto la parte vocale, come d’abitudine per i prodotti non troppo curati qualitativamente. La voce di Ilario Bicelli mostra già da sé qualche sbavatura dovuta alla poca propensione alla melodia od alla ritmica nei brani più decisi. Il suo rendimento è comunque apprezzabile in “Via da me”, canzone che più si distingue in questo lavoro dei Ferula, proprio per la melodia, l’intensità, l’epicità del brano. Rimane impresso, coglie nel segno. Cosa che non succede con “Ciò che ho da dire”, nonostante il testo molto interessante. Anche in “Vuoto nell’essere” manca quel qualcosa che la renderebbe davvero particolare e degna di nota, per la sua forza struggente, il suo tono urlato. Musicalmente è “Svegliandomi” la traccia migliore di questo Ep, con il suo rock’n’roll puro, quello dove la chitarra è in primo piano, tra assoli e distorsioni e dove la sezioni ritmica è potente, essenziale e la tastiera tesse la trama di fondo. Cosa manca, dunque, ai Ferula? A mio modesto parere, una maggiore attenzione alle melodie, cercando quelle che spaccano, che entrano dentro il cervello ed una produzioni che esalti la loro tecnica.
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