I Coolmania, quartetto metal-ska-funk-punk-chi-più-ne-ha-più-ne-metta di Milano, arrivano al loro decimo lavoro. Non è poco. Questa volta si tratta di un viaggio in ascensore fra storie umane e animali, cavalcando sonorità fuzz incasellate in un'ossatura tipicamente hard-rock. Cinque canzoni e molti intermezzi di pochi secondi. Ogni piano del palazzo un tema nuovo. Saliamo martellati da roboanti feel di batterie e feedback metallici. Al di là della divertente cornice con in cui si inseriscono i brani, non troviamo altro che le solite parti in palm mute, spirali di suono sterile e una piattezza lirica non trascurabile. I corvi, la vita da cani, gli ubriachi al matrimonio, sono temi, di per sé, saturi e già sentiti. Le melodie, lontanamente debitrici del peggior rock di Pelù e Renzulli, non si incastrano bene fra le trame chitarristiche e le ritmiche dei brani. Il timbro e l'impostazione vocale sono francamente in contrasto con l'ossatura metal delle canzoni. Gli appassionati del genere non esulteranno per una nuova edizione di un manuale di riff e assolo già sperimentati e i non appassionati godranno dei benefici del tasto skip sul lettore. "Non si scende più dal decimo piano" può essere solo un buon augurio.
---
La recensione Decimo Piano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-17 00:00:00
COMMENTI (1)
A me piacciono, disco suonato bene e buone idee.