Inverno della beffa è un bel nome, intanto.
"A.D." è un vinile 7" con una bella copertina e pezzi dalle caratteristiche piuttosto definite: Francesco, Lorenzo e Fabio (già attivo con Enigma Eden e Bugo) costruiscono tre brani scarni, crudi e nervosi, molto vicini ad alcuni episodi dei primi CCCP Fedeli alla linea. Le affinità si colgono anche nell'interpretazione vocale, anche se meno cupa, e nei testi che, senza arrivare all'ineguagliabile visionarietà tagliente del Ferretti anni '80, sono comunque lucidi e funzionali, strettamente legati alle strutture sonore minimali, realizzate con chitarra, basso e batteria elettronica: la title track è, per definizione del gruppo stesso, una tirata, brevissima - ed efficacemente decisa, spogliata com'è da ogni retorica - "canzone partigiana", "Anteguerra" è un allucinato ed ipnotico ricordo dell'Olocausto, mentre "Fiori blu" (Queneau?), in apertura, resta forsa lievemente meno riuscita.
L'incisività dei testi è, viste le scelti musicali effettuate, un ingrediente essenziale, e fa di "A.D." un buon esordio: la (legittima) speranza è quella di trovare in tempi brevi la discografia degli I.d.b. arricchita di nuovi episodi all'altezza.
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