Yunaguni Il volo 2009 - Pop, Elettronica, Alternativo

Il volo precedente precedente

Gli Yunaguni sono un progetto ambizioso perché il loro primo album, "Il Volo", è un concept su un viaggio dalla materia all'etereo, dalla razionalità alla perdita di se stessi. E' un progetto ambizioso perché tenta nel difficile compito di coniugare la psichedelia con il trip hop bristoliano e con il pop d'autore; il tutto intessuto in una tela elettronica, curata da Andrea Presciuttini, mente del progetto. Questi mantovani sono ambiziosi perché, nel racconto del viaggio etereo, spalmano sulla musica dilatata da correnti psichedeliche ed elettroniche, un'ars poetica indiscutibile, modulata in armonie oniriche dalla voce intensa di Chiara Zenti.

Recuperiamo il nostro rapporto con la terra, dunque, tocchiamola prima di odiarla ("Prima del Volo") e prepariamoci al viaggio ("Il Decollo"). Le trame di chitarre si fondono perfettamente nel pavimento di suoni elettronici preparato senza risparmiare memorie blues o post-rock. Ma lasciandosi alle spalle tutto, la navicella Yunaguni dimentica i fantasmi della realtà, i suoi mali, gli amori, i dolori, confusi dietro le gocce, nascosti dal vento che la scia dei motori crea al suo passaggio.

Le creature di suono plasmate sul disco sono entità astratte, melodie impalpabili fuse con l'incorporeità di una materia fatta di sogni e oblii. Ciononostante i tessuti organici e ritmici non vengono meno, capaci tanto di trasformarsi in cavalcate elettroniche da propulsori ed ingranaggi stellari ("Space Outro"), quanto di sublimarsi in un'essenza pop elegiaca, edenica, cardinale nel nostro viaggio estatico ("Voyager 1, 2").

Il viaggio continua in un'ascesa quasi mistica verso un'auspicabile unione dell'aria con lo pneuma, il soffio dell'anima. E noi, "come intrusi alla festa degli dei", spiamo le ultime note, orchestrali e celesti, prima che la navicella diventi polvere stellare raggiungendo il suo fine ultimo. E, mentre la capsula Yunaguni continua il suo volo, noi la guardiamo pensando che forse stare con i piedi sospesi al suolo fa bene alla band, che ha gettato le basi (aeree) per un progetto importante. Fiduciosi e speranzosi nel raggiungimento subitaneo della piena maturità (difetti, soprattutto in fase di registrazione, sussistono), plaudiamo a "Il Volo", sicuri che non finirà come quello di Icaro.

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La recensione Il volo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-16 00:00:00

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