elettronica e synthpop per raccontare la storia di un giovane aviatore durante la Prima Guerra Mondiale, e delle cose che inconsapevolmente ci cambiano la vita
Non è così semplice ritrovare pezzi di storia contemporanea, tra slanci di elettronica ballabile e trascinante synthpop , eppure “Riviera” racconta di cent’anni fa. Racconta della Prima Guerra Mondiale e di come abbia cambiato il destino di un ragazzo, che poi li rappresenta tutti, spezzando l’ordinario fluire dei giorni non nel momento in cui si arruola, ma nell’istante del casus belli. A volte non basta ripetersi “andrà tutto bene”, non basta concentrarsi sui propri sforzi, perché l’incombente è imprevedibile, e le cose possono cambiare, e finire.
Dicevo, non è affatto facile ritrovare i frammenti di questa storia, che si intreccia con la Storia in un electroconcept che è pura materia artificiale (anche la voce diventa uno strumento attraverso l’uso costante di effetti), che rende complesso un approccio emotivo, perché in questi casi protagonisti sono i piedi, o le dita che battono sul tavolo: una visione elementare, ma effettiva. La volontà degli Anarcord di ispirarsi a fatti tragici e lontani, per mescolarli con le loro influenze nineties, con i Future Sound Of London e l’ambient da introspezione, fino a brani che portano dritti in pista. Diventa uno spunto interessante per ascoltare questo lavoro da un’altra prospettiva, per cercare tra i suoni sintetici il volo di un giovane aviatore, una sorta di colonna sonora che acquista significato grazie anche alle immagini che riesce a evocare: come dire, unisci il racconto alla musica e crea la tua visione personale, e mi sembra proprio una bella idea.
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La recensione Riviera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-12 00:00:00
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