Young Wrists
We were young and beautiful 2010 -

We were young and beautiful

Quando mi capitano sotto mano ep di debutto come quello degli Young Wrists, vorrei che ci fosse qualcuno accanto - una specie di coscienza, un angioletto buono dei cartoni animati - che mi aiutasse a frenare l'entusiasmo smodato, perché le cotte (specialmente quelle musicali) di questi tempi svaniscono più in fretta di un profumo di bassa lega.

Qualcosa però mi dice che a volte è sano e anzi giusto esaltarsi per una manciata di canzoni, e questo (guardacaso) è proprio il momento: tra muri di chitarre jangly, echi impastati e melancolie sfumate i pezzi degli Young Wrists aprono una fessura finissima e affascinante, insinuandosi proprio a metà tra tristezza e felicità: quel tipo di sensazioni simili al ricordo di qualcosa di mai vissuto che si fissano nel cuore, si stampano in testa e alla fine è come scoprire di averle sempre avute dentro. Alberto e Letizia sono giovani e hanno lo stesso tipo di entusiasmo noncurante che si è sempre amato nei Pastels, si destreggiano bene tra le tinte scure della new wave e quelle pastello tratteggiate nemmeno un anno fa dai Pains of Being Pure at Heart, hanno un timbro che è assieme voce ruvida e adorabile marchio di fabbrica, sono gli unici in Italia a suonare questo tipo di musica e a farlo così bene, e se queste ragioni non sono abbastanza convincenti per farvi salire una cotta di quelle epiche be', forse allora il problema è vostro.

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