Cosa ascoltavate dieci anni fa? Possiamo azzardare un paio di ipotesi. Una di queste dice che dieci anni fa una chitarra acustica, un vaporoso pop-folk, una voce timida, un clima nordico, erano tutto ciò che serviva per farvi felici. Sì, erano gli anni del New Acoustic Movement, e la malinconia era uno stato d'animo di gran moda. Che però si declinava, come tutte le tendenze, in disparate versioni. C'erano, sintetizzando al massimo, quella dolce e primaverile dei Kings Of Convenience e, all'opposto, quella densa, sofferente e oscura di Tom McRae. A questa estremità dello spettro si colloca la musica di Paolo Tedesco, in arte Clouds In A Pocket. Canzoni la cui delicata bellezza si esalta se ascoltate nel buio, che siano dolci ninne-nanne di drakiana levità ("Lullaby", appunto) o marce dalla minacciosa monotonia ("Hannibal Lecter"), pop-valzer allegramente lugubri ("Oh, Elizabette!") o intimistici racconti di ordinaria disperazione ("Tuna Fish For Lunch"), piccole filastrocche folk ("24: today"), preghiere laiche innalzate a sir "John Winston Lennon" o disarmanti, semplici canzoni d'amore ("So sorry"). Sognanti, avvolgenti, epicamente minimaliste nei loro arrangiamenti ricchi eppure misurati, vi conquisteranno con discrezione, e vi cambieranno l'umore "like irish weather".
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La recensione Ten Blown Feathers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-28 00:00:00
COMMENTI (2)
Mi piace molto la traccia 2.
Grazie Rockit!
P.