Ci sono artisti e dischi di cui ti innamori subito, altri che ti fanno immediatamente schifo. Ce ne sono altri ancora che, dopo averli ascoltati una prima volta, speri di dimenticartene al più presto. Poi magari li riscopri dopo mesi, e ti accorgi che la prima impressione non è sempre quella che conta. Dargen D'Amico e i suoi album generano tutte le tre reazioni sopra descritte. C'è chi indica Dargen come un poeta, chi come un demente e chi ascolta "Di Vizi di Forma Virtù" di nascosto dopo averlo precedentemente disprezzato di fronte a tutti gli amici. Questo perché l'artista milanese non ha mai fatto musica troppo standard, e anche con il nuovo EP, "D' (Parte Prima)", non si smentisce. Dopo un doppio CD di musica "marginale" e "cerebrale", Dargen torna con un mini album che parla fondamentalmente d'amore. Si potrebbe anche prendere la parte finale della frase precedente, buttare via "torna con un mini album che", "fondamentalmente d'amore", e tenere solamente "Dargen parla". È questa la vera forza del disco: la capacità di scrittura di Jacopo D'Amico, meglio noto come Dargen, è sempre stata evidente, ma qui raggiunge un livello davvero ineccepibile. Non sono i beat a colpire, anzi, francamente è quasi come se non ci fossero. Sono solamente un mero accompagnamento alle parole che, pronunciate con l'inconfondibile voce "trascinata" dell'ex mc di Sacre Scuole, si snodano in metafore efficacissime e metriche così tecniche da sembrare casuali. Il rap estroso alla Kanye West qui c'entra poco, e più che altro si scorge l'ombra di un Battiato. Sette tracce lunghe, stravaganti e monotematiche, che ogni volta regalano qualcosa. "Malpensandoti" è forse l'esempio più significativo: 5 minuti e 37 secondi di cui almeno 4 e mezzo occupati da un'interminabile strofa. Interminabile nel senso che vorresti che l'ascolto non finisse mai.
Forse questo disco non cambierà il mondo, forse nemmeno la mia vita, ma giuro che vorrei tornare alle superiori per scrivere sulla mia Smemoranda "Ho letto anche le note scritte in piccolo, ma sui manuali di arti marziali non trovi nessun capitolo che ti eviti di sembrar ridicolo". Ma ho finito la scuola da un po', non ho più una Smemoranda e la citazione tratta da "Van Damme" l'ho dovuta mettere come status su Facebook. E Dargen lo sa: "Oggi il mondo è un posto in cui qualsiasi vaccata tu dica verrà pubblicata e rivalutata, e trovi sempre uno stronzo che ti cita". Saranno anche vaccate, e io probabilmente sono il peggiore degli stronzi, ma ogni giorno ci propinano vaccate ben più grosse e scritte molto peggio. Per questo credo proprio che continuerò ad ascoltare "D' (Parte Prima)" ancora per un po'. Almeno fino a che non mi passerà per le orecchie la Parte Seconda.
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