EP d'esordio per i piemontesi Dogs For Breakfast, formatisi dalle ceneri degli Slaiver, gruppo post HC con influenze metal. Un nuovo inizio realizzato con cura, mantenendo una continuità di stile con le precedenti esperienze e coinvolgendo nomi importanti nella produzione, come Favero de Il Teatro Degli Orrori che già aveva affiancato il gruppo in passato. I brani si susseguono come i capitoli di una storia, anche se si assiste al delirio ed al collasso mentale di un'omicida più che ad una narrazione vera e propria. Musicalmente un continuo alternarsi di ritmi, start e stop frequenti, nessuna linea melodica portante, uso episodico ed adeguato del sax (suonato da Luca Mai degli Zu). Voce sempre urlata, inglese, immaginario americano fine anni 50 a partire dalla bella copertina.
La proposta è di buona fattura, se anche per forza di cose destinata a chi già mastica queste sonorità (Neurosis, Converge). Quello che si può appuntare al disco è una mancanza di episodi di spicco, in termini di impatto sonoro, innovazione o atmosfere ricreate. Gli ascolti ripetuti lasciano con un senso di disordine, di idee abbozzate ma mai raccolte in un discorso strutturato, mancanza di direzione. Forse non si può avere tutto, data anche la breve durata del disco, ma le premesse e gli strumenti per fare buone cose ci sono. Giudizio quindi rimandato al prossimo full length, in cui speriamo il gruppo avrà occasione di approfondire e sfruttare i tanti ottimi spunti a sua disposizione.
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