Ventinovemila lire per due CD con quarantadue tracce.
Inizio squallido per una recensione, che dovrebbe fondamentalmente partire dal contenuto e non dal contenitore, eppure son sicuro che, una volta letta la playlist, forse qualcuno di voi neanche leggerà le mie parole, per precipitarsi all'acquisto di questa produzione.
Ma veniamo ai fatti.
Come ogni anno Arezzo é stata sepolta dall'onda musicale provocata dagli artisti più disparati, riuniti da un evento che ormai lascia un segno profondo in coloro che si ritrovano nella ridente cittadina.
Come ogni anno, ecco che arriva la piacevole appendice ad Arezzo Wave, la classica compilation che, stavolta sotto marchio Storie di Note, raccoglie gli artisti nazionali e internazionali intervenuti nelle varie giornate della manifestazione.
Due CD con nomi altisonanti e nuove allettanti proposte, con i primi tendenzialmente inclusi nel CD#1, lasciando al CD#2 il compito di accogliere le novità.
Lo splendido trittico iniziale del CD#2 formato da Punkreas, Linea77 e T.A.R.M. solleva subito le sorti di quello che poteva apparentemente sembrare il disco riempitivo di questa produzione e che rivela invece un contenuto di buon livello, senz'altro con qualche formazione trascurabile, ma anche con alcuni artisti degni di essere seguiti con una certa attenzione.
Detto del piacevole "secondo CD", e' inevitabile riconoscere che il valore aggiunto di questa produzione stia tutto all'interno del CD#1.
La presenza di un certo Nick Cave and the Bad Seeds insieme al pop rock noir dei Cousteau e al talento unico dei Quintorigo, sarebbe sufficiente per giustificare l'acquisto della compilation, che invece viene ulteriormente arricchita dalle carezze degli I Am Kloot, dalla sempre passionale Bandabardò, dall'irresistibilmente datato Nicola Arigliano Quartet, dal soffice trasporto firmato St.Germain e via via da tutti gli altri.
Tra rock, pop, noir, funk, trip hop, elettronica, jazz, la compilation scorre leggera e docile per quasi ottanta minuti di musica variopinta e sempre di discreto livello, anche quando in gioco entrano gli inutili ma tutto sommato piacevoli Guano Apes con Big In Japan oppure la pessima versione internazionalizzata di Elisa.
Arezzo Wave - Love Festival é una produzione che, oltre a testimoniare un evento ormai divenuto fondamentale, ha il pregio di mettere sullo stesso piano nomi di fama mondiale con artisti di casa nostra, meritando di essere presa in buona considerazione se avete in programma qualche acquisto per rimpolpare la vostra discografia.
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La recensione Arezzo Wave Love Festival di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-08-22 00:00:00
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