Per avere una chiara idea di cosa sia oggi il post-rock basta prendere il secondo lavoro in studio dei I Am Sonic Rain da Treviso, e al suo interno sarà possibile trovare tutto ciò che ha reso famoso questo genere negli ultimi 20 anni (esatto, il post-rock esiste esattamente da 20 anni!). Per questa nuova fatica il quartetto veneto - assoldato di recente dalla stessa etichetta americana che ha saputo scommettere anche sui Settlefish - si è lanciato nell'impresa di ricreare un sistema dettagliato di emozioni e atmosfere che possano stupire l'ascoltatore per più di ora di musica interamente strumentale, eccezione fatta per due brevi episodi di glossolalia.
Chitarre e muri di suono sono al centro del disco, di conseguenza batterie, tastiere, timbri elettronici e suoni onirici allargano la formula, e l'effetto è quello degli accostamenti forti fra serenità e disturbo, contrazioni e dilatazioni in cui riecheggiano i fasti di Godspeed You! Black Emperor e Explosions In The Sky. E per quanto l'evoluzione dei brani sembri sempre seguire uno sviluppo prevedibile e categorizzato, non mancano delle piccole sorprese nelle soluzioni nei diversi parametri musicali, ad esempio in "It Had The Sound Of A Long Goodbye" e "As Rain We Fall", come anche nelle strutture, dimostrato nell'interruzione brusca di "Fog Is Drowning Us".
Dentro a questa seconda fatica dei I Am Sonic Rain, ovviamente, non c'è la rivoluzione sonora degli ultimi Talk Talk, dei primi Mogwai o dei Sigur Ros di mezzo, ma con le tecniche e i mezzi a disposizione rende esattamente l'idea che vuole trasmettere fin dal suo titolo. "Between The Whales And Feverish Light" è un album corposo, denso, a tratti anche faticoso, mastodontico come un cetaceo; durante il suo ascolto la sensazione è quella di fronteggiare una marea incessante, di esserne travolti e di rimanere storditi in balia delle correnti, fluttuanti dentro un oceano di suoni.
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La recensione Between whales and feverish lights di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-04-14 00:00:00
COMMENTI (1)
Un gran disco, non c'e' dubbio.
;)
Andrea