White Trash SideshowWitche's Brew2010 - Rock

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Hard rock acido e desertico. Anni '70. Certi dischi hanno una curva di apprendimento tutt’altro che ripida. Ma, col tempo, chi merita attecchisce.

Un buon disco hard rock, solido, semplice e ben scritto, che pare uscito dritto dritto dagli anni '70, con una spiccata propensione alla psichedelia che farà felici quanti ai Motörhead non disdegnano accostare l'ultimo trip degli Acid Mothers Temple. Questo, in poche parole, "White trash sideshow" dei laghèe Withce's Brew, che debuttano su Black Widow presentandosi con un suono sporco, effettato, acido e una copertina tex-mex tutta pistole, alcool, teschi e profeti.

Il suono vintage e la registrazione vocale, talmente lo-fi da sfiorare l'incomprensibilità, sono elevati a cifra stilistica e, presi di contropiede, mettono a dura prova durante i primi ascolti. Col passare del tempo, tuttavia, brani lineari e ruffiani come "Dusk till dawn", "Leather" o "The mission" riescono a prender corpo superando la coltre indefinita delle distorsioni e conferendo identità e forma al lavoro della band. La resa del disco cresce a ogni giorno che passa, cosa non da poco.

Una piccola gemma, di quelle in cui bisogna avere la fortuna di imbattersi. "White trash sideshow" è assolutamente consigliato agli amanti del genere e anche a tutti coloro che, pur non avvezzi, sapranno dedicargli il tempo necessario a farlo attecchire.

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La recensione Witche's Brew di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-19 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • quid13 anni faRispondi

    Cambiata, grazie.

  • psic13 anni faRispondi

    Mi sa che la copertina è errata