Notevoli passi in avanti rispetto all'esordio benedetto artisticamente da Mauro Pagani. Si intravede finalmente una cifra personale, una precisa caratterizzazione che pur muovendosi lungo rotte musicali chiaramente identificabili, ha un suo peso specifico, un territorio più ampio in cui sperimentare scelte e potenzialità. Chitarre elettriche a volume smodato, la cifra estetica dei Black Crowes, maggiore cura negli arrangiamenti, aperture zeppeliane, la visionarietà del progressive nostrano. Incendiari, impermeabili alle mode e ai mutamenti generazionali, attingono al repertorio seventies, suonando con un piglio tra il torrido e l'infuocato, cavando calore e ruvidezza da petto, ciondolando tra black e southern come se tra le strade percorribili fosse davvero la più accogliente, non la più breve né la più veloce.
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La recensione Eden di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-11 00:00:00
COMMENTI (1)
Gli Emmablu non scherzano! :-)
Grandi, Rock on!