Redroomdreames
Rooters in the rubbish 2010 - Indie

Rooters in the rubbish

Esordio in chiave bedroom-songwriting, sia per il combo partenopeo che per la neonata Happy Mopy Rec. Interlocutorio e sopratutto celebrativo, nel suo continuo declinare in lungo e in largo un sound che viene agevole definire d'epoca. Suona infatti familiare, questo disco, elegiaco e al contempo solido, nella buona tradizione americana di gruppi dello stampo di Pearl Jam, Dinosaur Jr e Red House Painters. I Novanta riverberano lungo tutto il disco, più acclarata matrice che semplice suggestione ("New Year", "Souvenir"), come nella opener "Off Star", dov'è impossibile non rasentare la consustanzialità con Grant Lee Phillips. "The Dog", agrodolce e soffice, canterburiana e psichedelica a la Belle And Sebastian, tromba d'ordinanza e tutto il resto. Accordoni post grunge in "About Your Dream", dove a parte le ovvie similitudini con i mastodonti del genere, non sfugge una certa affinità lirica con i più vicini, ormai scissi (R.I.P), Mary X. Ancora Grant Lee (versante Buffalo) in "Candy Girl", cantato crooner e tessitura chitarristica in vibrato, ad aprire nuove cartografie desertiche.

Lavoro viscerale e segnato, sommamente commemorativo, nell'affettuoso ricordare la figura del bassista Inigo Grasso; Roosters On The Rubbish, è un disco che un tempo si sarebbe detto senza fronzoli, diretto, di buona fattura, forse con qualche allusione ammiccante di troppo, nondimeno piacevole nel suo non voler occultare d'esser, anche, tributo. Che è, com'è ovvio, la sua forza e complementare limite.

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