Semplici, spontanei, questo è certo. Attratto tanto dal rock indie più orecchiabile, quanto da quello melodico, tipicamente nostrano, lo stile dei Doppia Personalità rispecchia il loro nome: si propongono come congiuntura interessante fra due anime (personalità, appunto), che si rincorrono nel loro primo lavoro. Il problema di questo "Stile di Vita" risiede altrove. Probabilmente non riesce a tenere alta la fiaccola rappresentata da una forte sezione ritmica e nel frattempo adattarla all'anima riflessiva, melodica, alla quale i quattro sembrano inclini. Se ben orchestrato e maestoso è il muro del suono de "Il triangolo delle bermuda", troppo melenso risulta il sound di "Cupido"; se sostenuta e convinta, al limite del combat folk, è la bella "Mrs Byron", annoia un po' l'ennesima ballata "Nai nanna". Il limite, dunque, sta nel non essere in grado di creare una confluenza valida, un patto solidale, fra i brani sanremesi (e non vi si legga del disprezzo gratuito nell'aggettivo) e quelli più ricercati, adatti alle orecchie più raffinate. Il risultato è in definitiva un pop orecchiabile, che ricorda un po' i Lunapop un po' i Negrita, con picchi di interessante fusione di stili (l'uso del kazoo, ad esempio, è azzeccato, soprattutto in "Pazzo Scatenato"). Tutto sommato, nonostante il prodotto finale fin troppo ibrido, "Stile di Vita" può raggiungere la sufficienza per la sua leggerezza e la sua spontaneità. Certo mi aspetto di più per il futuro.
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La recensione Stile di vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-09 00:00:00
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