Per molti oggi è stimato giornalista del gruppo L'Espresso, per chi invece ha un dna da vecchio nerd, Tiziano Toniutti resterà per sempre un eroe degli anni in cui il Workbench del Commodore Amiga anticipava Windows e OSX. Perchè Apecar (nickname con cui è ampiamente conosciuto tra gli smanettoni) era forse la penna più bella e innovativa delle storiche riviste "K" e "Z", scrivendo pagine importanti e seminali di un mondo, quello dei videogiochi, che in pochi anni sarebbe diventato colonna portante della cultura contemporanea. Nella scrittura di Tiziano non c'è però solo il giornalismo, ma anche le canzoni, da sempre. A partire dagli ARiVo, band romana attiva fino a pochi anni fa e che a fine dei novanta raccolse consensi nella scena capitolina, esibendosi in giro anche con Elettrojoyce e Prozac+. Così, tra un articolo e l'altro, Tiziano Toniutti ha continuato a fare il musicista, o più o meno di nascosto, sia con gli ARiVo, sia come come autore per altri artisti, tra cui Antonello Venditti (sì, proprio lui).
Apecar decide ora di metterci ancora di più, se possibile, la faccia. E fare il cantautore. Ecco allora "La città vicino alla luna", album di 11 canzoni in cui il banale e fumoso concetto di "mainstream" assume una connotazione chiara ed evidente. Lasciate ogni speranza voi che cercate la novità, qui ci sono le canzoni pop da heavy rotation per Radio Italia o R101. Con i suoni mainstream, la struttura mainstream, l'attitudine mainstream, la paraculaggine mainstream. Ma con un'insolita creatività da cantautore navigato. Talvolta molto ispirato e convincente, talvolta molto prevedibile e persino irritante.
Punto a favore: ricorda il miglior Venditti. Punto dolente: ricorda il peggior Venditti. A voi decidere cosa questo significhi. E volendo andare per paragoni, mettiamoci anche Mario Castelnuovo, un po' di Tiromancino e della scena romana che fu, mentre per puntare all'estero si può provare, con pudore e con le pinze, ad Ultravox e Japan che fanno il verso a Ramazzotti. Se molti a questo punto abbandoneranno le parole della recensione, per chi avrà il coraggio di approfondire si potrebbero rivelare alcuni momenti inaspettatamente interessanti. Perchè le canzoni di Tiziano Toniutti, a dispetto del retrogusto stantìo da anni novanta e della forma patinata e stereotipata, hanno comunque spessore e grande intelligenza. Pop d'autore che ama l'elettronica semplice, i sintetizzatori corposi, le chitarre in sottofondo, i ritmi comodi e gli arrangiamenti densi e compatti, con la voce in primo piano e le melodie da primo ascolto, ma che gode del dono della personalità e di uno stile comunque riconoscibile, nonostante si muova volutamente nello strasentito della musica leggera adulta. E' cosi che questo album, tra alti e bassi, riesce tanto a infastidire (molto), quanto a emozionare (a volte). Fondamentalmente mi fa schifo per lunghi tratti. Concretamente lo ascolto tutto sommato con piacere.
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La recensione La città vicino alla luna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-10 00:00:00
COMMENTI (10)
Eccellente, grazie a Rockit sto vendendo dei dischi!
Ma infatti
oltre ad alcune cose di venditti
io ci sento anche flavio giurato e max gazzè
e comunque sottoscrivo in pieno acty
è un disco "prospettico"
però avercene di toniutti sulle radio mainstream
:D ma sì oggi è lol
:]
Vedo pochi commenti a questo stupendo discone
Troppobuono! A me piace l'ultima
la seconda è stupenda!!!
Sottoscrivo!
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