Andrea Borghi
Moltiplicazioni 2010 -

Moltiplicazioni

Con un percorso alle spalle ricco di competenze sul campo (studi di composizione e musica elettronica al Conservatorio di La Spezia) e di riconoscimenti acquisiti (partecipazione ad un progetto dedicato a Michelangelo Antonioni, per dirne uno), questo ingegnere del suono rivela, o meglio, di-svela un'ulteriore sfumatura del suo estro, quasi a cooptare richiami colti e rumore bianco.

Siamo dalle parti di certo minimalismo esasperato e imploso, dove le tessiture sussumono gli ampi insegnamenti del field recordings ("Accumulation") e di certa musica concreta, con scorci infiniti (7:56) di rumore bianco a cedere il testimone a ferali riff di basso che si interfacciano con la tecnologia del Max/MSP ("Medula"). Manipolazione di suoni tout court, dunque, o collezione di effettistica a pedale, nell'estenuante prosieguo di "Astrazione", in cui a farla da padrone è un miasma vagamente paranoide - e pare d'esser nella pura logica binaria della macchina, il cuore altrove.

Introspettivo, paziente, caotico lavoro per laptop, basso e rumore industriale, in cui scorgere timide fughe in avanti in ordine a ricerca e introspezione. Avanguardia italiana e freddezza bolscevica per quest'ulteriore significativa traccia dell'artista ligure.

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