Disco di cacofonia esoterica, definirei questo lavoro, improntato sulla ricerca di una tensione continua, subliminale, pieno di riferimenti extra-musicali. L'oscurità industriale intessuta dal combo potrebbe essere contigua alle opere di gruppi quali MB, Main, Organum e gli stessi Sun O))), per quel che riguarda concetti elitari come Elogio della Lentezza & Co. Ma grattando la scorza del drone, orecchie pratiche possono scorgere gli ectoplasmi della musica spettralista - analisi degli spettri armonici, equiparazione tra rumori e armonie, cigolar di cancelli e altre distonie più o meno patologiche per addetti ai lavori.
Fascinosamente capaci di irretire quanto ostici, i sei estenuanti movimenti che compongono il disco, sembrano codificare altrettanti mantra della destrutturazione sonora, operata attraverso la rifunzionalizzazione elettronica degli strumenti, sfruttando appunto la risonanza degli armonici e il messaggio prodotto dal medium della registrazione ambientale.
Ricco, profondo, pieno di poliedriche eccedenze armoniche? O interessante solo per musicologi? Mesto e coltissimo riferimento ad esperienze extra-musicali come quella di Luigi Nono? Minimamente fruibile o interessante solo per musicologi? Non saprei. Per un disco che più ne dici minori diventano le chances di comunicarne senso e significato. Musicoterapia, forse.
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La recensione Tropico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-09-16 00:00:00
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