Ebbene, l'atteso nuovo disco dei CSI "Tabula Rasa Elettrificata" e' giunto. Va detto subito e chiaro: e' un grande avvenimento. L'opera e' ispirata ad un viaggio in Mongolia di Ferretti e Zamboni, dunque e' una sorta di "impressione di viaggio" in musica. Solo che, nella fattispecie, i viaggiatori ed il tema del viaggio sono abbastanza particolari, cosicche' alla fine ci si trova a che fare con un affresco sterminato tra occidente, oriente, comunismo e "libero mercato", tanto che l'immagine che da' il titolo al lavoro e' quella della Mongolia attuale (senza quasi piu' monasteri, ma i fili dell'alta tensione), nonche' la visione folgorante che Ferretti suggerisce del moderno animo occidentale. Un deserto, da cui tutto o quasi e' al fine raso al suolo, con sopra dell'elettricita'.
Le musiche, inserendosi nel clima espressivo delineato da queste tematiche, acquistano un impressionante vigore energetico, sono spesso scariche, inondazioni di impulsi cerebrali (o cardiaci), e si sente un chiaro tentativo di recupero del vecchio punk "cccp", sebbene filtrato da molto minore ingenuita' (molte pagine da allora sono state scritte). Al primo ascolto, si puo' restare sorpresi dall'apparente radicale distanza rispetto all'atmosfera rarefatta di "linea gotica", si potrebbe quasi pensare ad una involuzione o ad un tentativo di risultare meno inaccessibili; ma, con piu' attenzione, si comincia poi a cogliere che questa ritrovata semplicita' e' del tutto ingannevole. E , via via che si riascolta (io finora sono a quota 8), appare sempre piu' chiara la sconcertante esattezza con cui il disco e' concepito, e la profonda poesia che lo caratterizza. Forse, in effetti, un poco inferiore al precedente disco (un vero e proprio concentrato di meraviviglie), in ogni caso bellissimo. Il disco dell'anno (!!). Episodi sublimi: "Ongii", "Brace", "Bolormaa" e, soprattutto, "Accade", dove un Ferretti in stato di grazia, mette su una ripetizione ossessiva (18 volte di fila "CIO' CHE DEVE ACCADERE ACCADE") che, alla fine, finisce davvero per togliere il respiro.
Buon ascolto a tutti.
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La recensione Tabula Rasa Elettrificata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1997-09-13 00:00:00
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