Acquaraggia La torta in fondo al cielo 2007 -

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Irriducili. Tenaci, anche. Così voglio definire gli Acquaraggia, fiorentini d'adozione che hanno pubblicato il loro primo album quando era davvero figo (sì, proprio figo, non semplicemente cool, ma figo) avere un centinaio di musicassette in auto, la metà delle quali dal suono distorto per averle lasciate al sole. In questi trent'anni di attività sono stati come spugne e hanno assorbito influenze, sfumature e sperimentazioni, forgiando uno stile proprio, non catalogabile in tabelle codificate. Quello che propongono forse è blues intriso delle loro origini mediterannee, forse è rock e insieme un po' reggae, non importa. Quello che conta è che fa parte della storia di una band che è nata e poi si è reinventata negli anni con la stessa passione.

Oltre alla musica, agli arrangiamenti e alla voce roca del frontman, ci sono i testi: intrecci di parole ironici e pungenti, viscerali e rabbiosi. Il richiamo liverpooliano è fin troppo evidente in "Imagine all the people", il rap quasi improvvisato di "Hikikomori" dà alla spinta autobiografica di "Ragazzi del Sud" un colore inaspettato, fino alla conclusione intimista e acustica di "Uomo uomo".

Sembrano fuori dal tempo e invece gettano uno sguardo maturo e alternativo sulla contemporaneità.

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La recensione La torta in fondo al cielo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-27 00:00:00

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