La techno più grezza e disturbata fa da sfondo a questo incubo di chitarre distorte che tingono i beats elettronici del colore dell'oscurità. A tenere insieme i pezzi una sensazione di malinconica sofferenza narrata da una voce che a tratti è solenne e non perde di forza nemmeno quando si perde nell'aggressività seguendo la linea delle distorsioni.
Poi confusione, nel senso che i riferimenti si perdono, nel senso che il suono di un piano si mischia alla registrazione in presa diretta di qualcosa che pare una sagra di paese, nel senso che sembra di ascoltare i Depeche Mode ma forse sono più i Rammstein, nel senso che per un attimo si sprofonda negli abissi di depressione descritti dai Cure negli anni '80 ma poi esplode qualcosa che fa pensare ai Nine Inch Nails alle prese con una cover dei Minor Threat.
Questo esordio alla fine lascia storditi ma per il caos creato dalle carte che si mischiano più che per l'intensità e la compattezza di queste otto canzoni messe in fila. Sarebbe più corretto dire che il disco dei Broken Time Structure lascia perplessi. Perché l'intenzione è quella di un gruppo che non vuole fare un prodotto che nasce per avere un'etichetta bella pronta da appiccicarci sopra. La cura del suono è apprezzabile, ci sono delle aperture che restano in testa al primo ascolto e anche qualche bella canzone - come "Empty Sky", il pezzo migliore di tutto il disco - ma puntualmente troppe cose si sovrappongono. Si perde la strada nel buio, non si capisce qual è la direzione e alla fine tutto precipita in un magma tanto incandescente quanto incomprensibile.
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La recensione Broken Time Structure di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-30 00:00:00
COMMENTI (3)
8 mesi senza una recensione!dai che andiamo verso l'anno!
Ed ecco i 7 mesi!Dai che ormai il nostro demo non recensito sta diventando grande. Aspettiamo lo scioglimento della band o ce la facciamo?
quasi 7 mesi senza una recensione...mah..