Decò [Veneto] La stanza dei colori 2010 -

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Bisogna dirlo: il primo singolo, "Fantastica", prometteva bene, ma allo stesso tempo conteneva in sé i potenziali difetti dei Decò. Infatti la strada scelta dal duo vicentino è di quelle difficilissime: mantenersi in equilibrio camminando su una corda pop rock glamorous, intessuta di lustrini e paillettes (cosa di per sé adorabile). Ogni acrobata lo sa: lo scivolone è in agguato. E lo scivolone si chiama troppa lacca, troppa cipria, troppe paillettes. Si parte che si sta dalle eccitanti parti dei Duran Duran di "Medazzaland" e dei Garbage, appena un po' frollati, di "Version 2.0" e ci si ritrova a sbadigliare: tutto troppo simile a se stesso, troppo piatto, stessi suoni, stessi timbri. Non basta neppure alternare brani energici e lentoni. Più che un album dotato di vita propria, pare una raccolta di singoli. Che non è che stiano spaccando il mondo, eh.

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La recensione La stanza dei colori di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-10 00:00:00

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