Quello che non manca ai Gruppo Elettrogeno è sicuramente l’originalità. Un valanga di suoni soft adottati dal free jazz, dal raggae, dallo ska e dalla musica leggera anni ’60, mischiati magistralmente da un gruppo musicale che non per niente si definisce “complesso pop rock di pop rock complesso” e che riesce a mettere assieme nei pochi minuti di durata di una canzone, generi apparentemente inconciliabili. Un demo cd con sei pezzi allegri e ben studiati.
Alcune soluzioni stilistiche li mettono sulla scia di gruppi del tipo Quintorigo, Meganoidi e compagnia, anche per via della voce di Marco Pandolfo, un mix tra John De Leo e Francesco Baccini dei tempi d’oro e per i testi molto stile Max Gazzè ed
Il demo apre con “Blu exploit”, favoletta elettro-elettronica di una vacanza singolare a ritmo ska con alcuni inserti di vecchi pezzi più o meno noti. La seconda traccia, “Il circo di barnum”, può essere considerata il manifesto del Gruppo Elettrogeno: parte con la voce di conduttori televisivi e continua con una sorta di frenetica ballata balcanico-circense-rockeggiante in un perfetto stile ultimo
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La recensione Demo(dè) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-02 00:00:00
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