La nobile arte di fare rock non è roba per tutti, ma gli Electric 69 con questo "Cornelius The Colonel & Hot Air Balloon Club" si sono aggiudicati un punto di merito.
Sono una band di Verbania (terra di rock, nel senso di "roccia", viste le montagne) formata nel 2003 da musicisti maturi e già navigati nel panorama italiano (in gruppi quali Wood e Franklin' Delano) cresciuti a pane e hard-rock degli anni '70. Con due dischi all'attivo passati senza fare troppo rumore, il gruppo ha capito che era doveroso fare "il" passo avanti e per il terzo disco ha deciso di giocare le sue migliori carte, a cominciare dalla scelta di registrare a Chicago presso gli Electric Audio Studios di Steve Albini.
Si inizia con "Magnolia", un garage rock spaccone e agitato in cui si nota da subito un suono corposo e avvolgente, come non se ne sentono molti in Italia. Per questo disco la novità degli Electric 69 è un rock più vicino ai 90, tipo Pearl Jam e R.E.M, che riflette grandi ambizioni: canzoni come "Woohee" e "Heart Of The Hurricane" sembrano nate per essere cantate in coro allo stadio. Allo stesso tempo i piemontesi non riescono a tradire il loro amore per l'hard-rock che si fa sentire forte in brani come "Red Heart Procession" e la title-track.
Il disco scorre velocemente e con piacere, poco più di 30 minuti che ti entrano subito in testa e hai voglia di riascoltare immediatamente. Se gli Electric 69 fossero stati americani avrebbero assicurato un passaggio radiofonico in tutti i campus universitari, ma siamo nel Belpaese e non ci rimane da sperare che il Colonello Cornelius non se ne voli via con la sua mongolfiera totalmente inosservato.
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La recensione Cornelius the Colonel & The Hot Air Balloon Club di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-15 00:00:00
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